Omaggio a Felix Gonzalez-Torres.

"Scusi avete qualcosa su Felix Gonzalez-Torres?"
"Chiiiii?"
Ma come chi??
ma io dico, nella libreria di uno dei principali musei di arte contemporanea di Roma (MACRO), non puoi rispondere CHI?
almeno fingi: "stiamo riassortendo la libreria", insomma inventa qualcosa!
per fortuna che esiste Internet . ( e la mia magnifica prof. di arti visive del XXIsecolo. )


Félix González-Torres (1957 – 1996)
“L’arte è soprattutto un modo per lasciare una traccia della mia esistenza. Io ero qui. Ho avuto fame, sono stato tradito, ero felice, ero triste, mi sono innamorato, ho avuto paura, ho avuto tante speranze, ho avuto un’idea, avevo un buon fine, ecco perché faccio arte”.

Nel suo lavoro troviamo questo suo desiderio di affermarsi nel mondo dei vivi avendo totale consapevolezza della sua malattia. Morirà infatti per Aids nel 1996.
I temi prediletti sono infatti la morte, il dualismo, la storia di coppia , la solitudine,l’incontro, la conoscenza dell’altro, la vita insieme.

“L’amore ti dà una ragione di vita, ma è anche un motivo di panico, si ha sempre paura di perdere quell’amore (…). Freud diceva che mettiamo in scena le nostre paure per tentare di ridimensionarle”.

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